Grillo ha ragione sugli impianti di temovalorizzazione senza fiamma

25 Giugno 2022 – Commento di Fabio Pistella sull’articolo de Il Fatto Quotidiano

Non sono un seguace di Grillo. Non mi pronuncio in questa sede sulle sue posizioni politiche. Sul tema dell’innovazione tecnologica spesso ha dato per acquisite e disponibili operativamente tecnologie ancora in fase di svilippo. Un’importante eccezione positiva è la sua proposta per un tipo di impianto di termo valorizzazione innovativo a Roma (e altrove).
È vero che la tecnologia della combustione senza fiamma (pirolisi) è disponibile e utilizzata su scala industriale (p.e. in Germania e in Giappone). Anche in Italia dalla fine degli anni 90 l’Enea aveva sviluppato prototipi con questa tecnologia.
È vero che un impianto di questo tipo va utilizzato per eliminare gli scarti finali dopo le selezioni possibili con la raccolta selezionata (Grillo chiama questi scarti “sottovaglio”; il punto è che non è affatto in contrapposizione con la raccolta differenziata anzi la valorizza). Questo consente taglie più piccole; inoltre è fattibile la soluzione modulare che dà maggiore flessibilità di impiego. I costi non sono fuori mercato, anzi sono convenienti
E’ vero che produce “green gas” (nel senso di gas da rifiuti) che può essere utilizzato per produrre elettricità o essere trasformato, attraverso stadi aggiuntivi di lavorazione, in “green liquid fuel” per motori, o in idrogeno.
E’ vero che produce poca CO2 rispetto a soluzioni tradizionali e un residuo finale vetroso privo di impatto ambientale, simile alla sabbia e utilizzabile come la sabbia (della quale peraltro comincia ad esserci scarsità).
Sono veri anche altri fatti che Grillo non dice:
– gli impianti senza fiamma sono una soluzione anche per svuotare le discariche, per smaltire i fanghi di risulta dal trattamento delle acque reflue e per valorizzare a fini energetici materiale legnoso di bassa qualità con costi e impatto ambientale molto minori rispetto a caminetti o stufe a pellet;
– i termovalorizzatori convenzionali attuali sono, se gestiti bene, impianti sicuri ed efficienti, molto meno impattanti delle discariche dichiarate provvisorie e in realtà senza chiarezza sul futuro; (per non parlare del tragico impatto di combustioni spesso dolose di discariche o depositi);
– la combustione senza fiamma non è un’alternativa sostitutiva dei termovalorizzatori convenzionali: è una forma avanzata di termovalorizzazione e le due tecnologie possono convivere per applicazioni diverse in situazioni diverse.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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