Transizione, per l’energia pulita c’è una via italiana e di mercato

11 giugno 2024 – Il presidente di Maire: «Le soluzioni supergreen non bastano. Con la decarbonizzazione prodotti neutrali ed economicamente sostenibili».

All’indomani delle europee il grande tema economico è come evolverà la transizione energetica. Come ha dimostrato la campagna elettorale, è un tema divisivo. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Di Amato, uno che da tempi non sospetti se ne occupa per passione e lavoro, al punto da aver fatto del gruppo Maire, di cui è fondatore e presidente, una multinazionale europea della transizione energetica.

Presidente Di Amato, la sua definizione di transizione?

«L’obiettivo della transizione è riprodurre gli stessi prodotti ma in modo decarbonizzato, facendo evolvere le filiere industriali e con costi sostenibili. Prendiamo per esempio i polimeri, componenti per produrre oggetti in plastica: oltre a decarbonizzare i processi convenzionali, facciamo gli stessi prodotti ma usando materie prime diverse, così si può ridurre l’impatto ambientale e mantenere la sostenibilità economica, necessaria per stare sul mercato».

Cosa fa Maire?

«Fornisce soluzioni tecnologiche per decarbonizzare i processi industriali, come licenze, brevetti. E se il cliente vuole anche l’impianto, lo realizziamo. Un processo efficace di transizione energetica si basa tanto sulla tecnologia quanto sulla capacità realizzativa. Per esempio un nostro impianto in Nord Italia tratta fino a 60mila tonnellate di scarti plastici trasformandoli in nuova materia prima . Una nostra tecnologia, che abbiamo già venduto alla Hera a Modena».

Fonte: ilgiornale.it

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