3 aprile 2024 – I friulani della Danieli hanno vinto il ricorso contro Dri d’Italia e i tedeschi di Paul Wurth sulla riconversione verde dell’ex Ilva, la cosiddetta decarbonizzazione. Il Tar di Lecce ha infatti accolto l’istanza di Danieli – assistita in giudizio dagli avvocati Sergio Fidanzia e Angelo Gigliola- annullando l’aggiudicazione a favore di Paul Wurth e l’intera procedura selettiva avviata da Ddi d’Italia per l’affidamento dell’appalto per l’impianto di riduzione diretta da 2 milioni di tonnellate annue, da realizzarsi nell’area di Taranto (ex Ilva). In pratica, per la realizzazione di impianti per la produzione di preridotto con idrogeno verde.
Il ricorso di Danieli
Il colosso della costruzione di impianti per l’industria dell’acciaio aveva presentato a ottobre 2023 un ricorso al Tribunale amministrativo di Lecce dopo che Dri d’Italia, controllata al 100% da Invitalia, aveva affidato nello scorso mese di agosto a Paul Wurth la realizzazione degli impianti per la produzione di preridotto con l’utilizzo di idrogeno verde (almeno in parte, non meno del 10%): si tratta del bene intermedio utilizzato per la carica dei forni elettrici per ridurre la produzione di acciaio a ciclo integrato con il carbon-coke, da fornire in almeno due milioni di tonnellate annue ad Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Secondo Danieli — che aveva presentato un’offerta dopo l’invito ricevuto da Dri d’Italia — la società guidata dall’ad Stefano Cao era tenuta a svolgere la procedura prevista dal Codice dei contratti pubblici, essendoci in ballo, appunto, risorse pubbliche (un miliardo di euro, il finanziamento previsto dal Pnrr che, secondo le dichiarazioni programmatiche del governo, verrà dirottato sul Piano di sviluppo e coesione); invece, secondo quanto comunicato da Dri d’Italia alla stessa Danieli, la scelta sarebbe stata fatta basandosi sulla adeguatezza rispetto alle necessità specifiche rappresentate nell’invito a presentare l’offerta.
Fonte: corriere.it