Stoccare la CO2 catturata in nanofibre di carbonio potrebbe condurci alla net-zero (e in più otteniamo anche idrogeno verde)

22 gennaio 2024 – In questi ultimi anni si è parlato spesso (e sicuramente se ne parlerà anche in futuro) della cosiddetta Cattura e Stoccaggio della CO₂ (ovvero CCS, Carbon Capture&Storage) vista da molte persone (esperte e non sulla tematica) come una delle migliori soluzioni da attuare per contrastare il cambiamento climatico.

In altre parole, se nell’atmosfera c’è una quantità eccessiva di anidride carbonica, tale da rendere l’effetto serra dannoso, catturiamola e stocchiamola dove non può fare danni, ad esempio nelle rocce porose presenti negli ex giacimenti di gas natuale.

Al netto del fatto che delle “strutture” di cattura e stoccaggio della CO₂ esistono già da millenni (e sono alberi ed oceani), ad oggi la CCS è ancora più un progetto che una strada realmente percorribile, con precise linee guida, macchinari, costi e benefici ben delineati, soprattutto riguardo al dove stoccare l’anidride carbonica catturata (in modo sicuro e per moltissimo tempo, similmente a quanto avviene per le scorie radioattive), evitando che torni in atmosfera.

Fonte: hwupgrade.it

Inserisci un commento