A cura di FRANCESCO PAOLO MASTROVITO.

INTRODUZIONE
Nel corso degli ultimi decenni la necessità di adottare processi di semplificazione amministrativa ha rappresentato una stringente esigenza di tutti gli Stati europei, e del nostro in particolare.
Così, il tema della semplificazione costituisce un’essenziale indirizzo nell’esercizio di un’efficace azione amministrativa (nel senso più ampio considerabile), tanto da rappresentare, ormai da anni, una priorità dell’agenda politico-istituzionale nel nostro paese, specialmente a fronte dell’aumento sia di funzioni pubbliche che del numero di strutture statuali con finalità, talvolta, ridondanti.
Da ciò, se, da un lato, l’aumento di funzioni ha reso disponibili più servizi al cittadino; dall’altro ha portato, fisiologicamente, ad una proliferazione di norme e regolamenti.
Nonostante gli sforzi compiuti, in particolar modo nei precedenti quattro lustri, da parte dei principali organismi amministrativi dello Stato al fine di snellire i processi e favorire l’uso di strumenti ed istituti giuridico-amministrativi innovativi, il mutato quadro di riferimento socio-economico, caratterizzato da una perdurante crisi economica e finanziaria sia domestica che globale, da una forte competizione sui mercati internazionali e, non ultimo, dalle legittime aspettative dei cittadini, impone l’adozione di una politica di semplificazione amministrativa e procedimentale assai più concreta.