Il futuro dell’ex Ilva e dei fornitori dell’indotto

3 gennaio 2024 – Per giungere ad una soluzione del “dossier ex Ilva”, si stanno rincorrendo le voci e le ipotesi più disparate (comprese quelle che ne traguardano la chiusura, prospettando ciò che può definirsi una “decrescita felice” o quelle che ipotizzano uno “spezzatino”; tra gli stabilimenti interessati, alcuno dei quali da cedere all’attuale gestore quale risarcimento a fronte degli accordi, al tempo, conclusi dal Governo “Conte due” ancora non noti, come il più recente MOU).

Tutto questo mentre la recentissima notizia dell’acquisizione della US Steel da parte della Nippon Steel (preferita – a quanto si è letto – ad altri pretendenti, tra cui pare vi fosse anche ArcelorMittal), per un valore complessivo di circa 15 miliardi di dollari, dimostra quanto sia ritenuto profittevole la produzione (e, ovviamente, la vendita) di acciaio. Questo dovrebbe far riflettere quanto sia importante avere un quadro definitivo sulla situazione dell’ex Ilva, dopo oltre quattro anni di “gestione” prima di AMI e poi di ADI (tenuto conto anche delle dichiarazioni contraddittorie tra loro rese dall’AD di ADI).

Fonte: tarantobuonasera.it

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